lunedì 5 gennaio 2015

Ciao Pino


Voglio ricordarti così, felice, con i tuoi musicisti di sempre, i tuoi amici, mentre ci fai sognare a Milano, nel tuo ultimo concerto.











Un concerto dove ci hai regalato tanta magia, un sogno che resterà per sempre scolpito nel cuore.

Sono cresciuto con te, con le tue canzoni, colonna sonora di tante avventure della vita, e insegnamento artistico che mi ha forgiato musicalmente e che ha consentito di percorrere nuove armonie e melodie, imparando a scoprire territori inesplorati che solo tu, con la tua caratteristica, ci hai saputo insegnare. Serate passate ad ascoltare i tuoi brani, a scoprire le parti della chitarra, del piano, sempre con la tua ricerca di percorsi nuovi, sempre con musicisti che ci hanno arricchito, spesso che ci hai fatto conoscere tu, proponendoli nei tuoi dischi.


Non posso dimenticare la parentesi meravigliosa con Richie Havens, che ha segnato una pietra miliare nella musica soul, e che ancora oggi, a riascoltare quelle canzoni, sembrano più attuali che mai

Tutti i musicisti con i quali hai collaborato, immensi, hanno segnato un momento storico musicale di grande importanza, ognuno con il loro contributo, proprio per quella ricerca, quella fusione di generi musicali che si sono sempre compenetrati, dando origine a canzoni indimenticabili, uniche.

E ci hai saputo guidare verso i percorsi dell’umiltà, perché nel tuo insegnamento musicale c’è stata sempre quell’apertura al nuovo, alle nuove conoscenze, sempre con un passo indietro rispetto alla musica stessa, che hai sempre rispettato, ed alla quale hai donato tanto.

Umiltà che ha avuto la massima espressione nell’incontro con Massimo Troisi, quella meravigliosa collaborazione che oggi, in ogni suo aspetto, musicale, di immagini o siano esse semplicemente parole, emoziona profondamente.

Con le varie band con cui ho suonato, con le tue canzoni siamo diventati musicisti, abbiamo sempre provato e riprovato i tuoi pezzi per cercare, anche noi sempre con grande rispetto ed umiltà, di rendergli il giusto tributo, sempre con la grande paura di rovinarli, di non rendere loro merito.
Ma spesso ci siamo riusciti, perché in fondo li abbiamo sentiti sempre un po’ nostri.

Quei brani,  nel suonarli, ci hanno fatto sempre sognare, ci hanno fatto davvero sballare.

E questo è il regalo, che io mi porto dentro, è il dono più bello che sarà indistruttibile,  l’insegnamento più indelebile, la musica del cuore.

E poi ci sono le parole, le tue parole, nei racconti dell’amore, che è stato sempre presente, un amore sincero, come in “Dubbi non ho”, nei racconti di malinconia, come “Alleria”, nelle esplorazioni profonde della natura umana come in “Anima”, ed infinite altre, insieme all’amore raccontato per la tua città, la tua gente, la tua terra, racconti di bellezza, con poesie in musica che sono state delle vere opere d’arte, e che ci hanno incantato. Ma anche le  contraddizioni di quella terra, sofferenze e ingiustizie, che hai raccontato attraverso le tue canzoni, con il coraggio della verità, e con la forza della dignità, in canzoni come "Voglio di più", con un verso durissimo ed emblematico, che recita "...ed ho visto morire bambini nati sotto un accento sbagliato...".

C’è tristezza profonda, oggi, per averti perso, e felicità nel cuore per aver potuto fare, in questa mia vita, un percorso insieme, attraverso la tua musica, la tua umiltà, e le tue parole,  che hanno fatto di me un musicista ed un uomo migliore.

Milano, 5 gennaio 2015 

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